Alcuni esponenti Democratici lo dicono chiaramente, molti altri si limitano a pensarlo. Concedendo la grazia al figlio Hunter, Biden ha messo l'interesse personale al di sopra di quello Nazionale, esattamente come fece quando scelse di ricandidarsi nonostante l'età e il basso indice di gradimento. Una decisione, quella di Biden, presa dopo alcuni giorni passati in famiglia e appoggiata anche dalla moglie Jill, ma una decisione che tradisce di colpo una promessa fatta più volte in passato. Adesso Karine Jean-Pierre fatica non poco a trovare argomenti per difendere la scelta del capo. La portavoce di Biden lascia intendere anche che se a vincere le lezioni fosse stata a Kamala Harris la grazia non ci sarebbe stata. A far cambiare idea al Presidente, quindi, sarebbe stato il timore di vedere il figlio preda di una vendetta trasversale perpetrata dai Repubblicani. La grazia è un abuso e Biden è un ipocrita e un bugiardo, attaccano dal Grand Old Party e Trump torna a far balenare l'idea del perdono presidenziale per i rivoltosi di Capitol Hill. Ammesso che voglia davvero concederlo dovrà aspettare il giuramento, il 20 gennaio. Aspettare d'altronde non è l'attività preferita di Trump, che possa esserci un solo Presidente alla volta è una regola non scritta negli Stati Uniti, ma in questo momento sembrano essercene due e con due idee di politica estera molto diverse. Trump tuona via social: gli ostaggi bloccati a Gaza devono essere rilasciati prima del mio insediamento altrimenti in Medio Oriente ci saranno conseguenze devastanti. Biden nel frattempo foraggia l'ucraina finché è in tempo per farlo. Ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti da 725 milioni di dollari.