Il regime bielorusso sopporta sempre meno la presenza di giornalisti stranieri all'interno dei propri confini. Ed è per questo che molti acrediti, difficile stabilire quanti, ma potrebbero essere un centinaio, sono stati ritirati. Secondo quanto riporta poi l'agenzia Interfaz, sarebbe stato arrestato uno dei fondatori delle testate on-line, Kiki.org e The village Belarus e Aleksandr Vasilievich. La sua detenzione ha spiegato la moglie, potrebbe durare un anno e mezzo le due redazioni sono state perquisite dalle forze di sicurezza. Chi è invece sempre libero di far sentire la propria voce è il Cremlino, in un'intervista al Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di considerare valido il contestatissimo voto presidenziale dello scorso 9 agosto che ha visto Alexander Lukashenko da 26 anni al potere, aggiudicarsi circa l' 80% dei consensi. E crescono i timori di un intervento militare russo secondo il Presidente francese, Manuel Macron, sarebbe la cosa peggiore che potrebbe accadere e il timore condiviso tra gli altri dalla cancelliera tedesca Angela Merkel è che si ripeta quanto successo in Ucraina nel 2014. "Ho sentito molte volte dalla Russia il mantra che questa è una questione interna per la Bielorussia e loro non voglio interferenze esterne. Suppongo che sia valido anche per loro". Il commento del capo della diplomazia europea, Josè Borrell posizione pienamente condivisa dall'Italia: "sosteniamo l'adozione di una risposta unitaria dell'Unione europea. Tutti insieme abbiamo espresso la massima solidarietà al popolo bielorusso" ha spiegato il ministro, Luigi di Maio, al termine del vertice dei Ministri degli esteri dell'unione, che si è tenuta a Berlino.