Blinken a Kiev, Kharkiv sotto attacco, rimpasto a Mosca

"Voi non siete soli. Gli Stati Uniti sono stati al vostro fianco dal primo giorno. Siamo con voi oggi e staremo al vostro fianco finché la sicurezza ucraina, la sovranità ucraina, la sua abilità di scegliere il proprio destino saranno garantite". La visita di Antony Blinken, ovviamente non annunciata, giunge in un momento di difficoltà per l'Ucraina e il sollievo del presidente Zelensky è sincero. È un gesto che dimostra la vicinanza di Washington a Kiev che va ben oltre le parole del segretario di stato. Perché, soprattutto, alla visita Blinken non si è presentato a mani vuote. "Gli aiuti stanno cominciando ad arrivare e vedrete che fanno la differenza" ha promesso al presidente. Impegno che ha poi ribadito nel corso del faccia a faccia con l'omologo ucraino Kuleba di fronte a un'improbabile pizza locale. I momenti leggeri però sono stati pochi nel corso della visita anche perché Volodymyr Zelensky aveva già presentato una precisa lista dei desideri. "Abbiamo veramente bisogno di due sistemi Patriot per la regione di Kharkiv perché ci sono persone sotto attacco. Civili, combattenti tutti sotto i missili russi". Già, Kharkiv, la più importante città orientale, la seconda dell'Ucraina, uno dei più importanti trofei della controffensiva, sta affrontando un attacco senza precedenti e sono sempre più frequenti gli annunci di Mosca sulla caduta di cittadine satellite, nella cosiddetta "zona grigia". Da lì giungono le continue richieste di aiuto da parte dei combattenti ucraini, di munizioni e mezzi di ricambio. E se è vero che il fronte è a circa 30 km dalla città è anche vero che la città è stata colpita in pieno centro e i paesi limitrofi stanno evacuando la popolazione civile. Quel che è certo è che al di là dei risultati sul campo dal Cremlino giungono segnali contrastanti. Il rimpasto che ha visto il cambio al vertice del Ministero Difesa, fuori Shoigu e dentro l'economista Belousov, è certamente la defenestrazione di un fedelissimo di Putin cui non si perdona la gestione "morbida" del conflitto. E l'ingresso di Belousov è la definitiva militarizzazione dell'economia russa. Secondo gli analisti però bisogna guardare al quadro complessivo: Shoigu ora è a capo del Consiglio di Sicurezza, al posto di Nicolaj Patrushev, il cui figlio Dimitri, però, è divenuto consigliere di Putin. Un solo dato è chiaro: è un riassetto che mette in conto un conflitto ancora lungo.