"Un forte scoppio verso la parte posteriore dell'aereo e un sibilo poi tutte le maschere per l'ossigeno sono cadute giù e le abbiamo indossate". Questo il racconto di uno dei 174 passeggeri del volo Boeing 737 Max 9 di Alaska Airlines partito da Portland Oregon e diretto a Ontario in California. Questa la dinamica di quanto accaduto sei minuti dopo il decollo quando l'aereo era a quasi 5000 metri di altezza si è staccato il portellone di emergenza e parte della parete del velivolo a questo punto le maschere dell'ossigeno sono scese giù a causa della depressurizzazione della cabina e tutti hanno indossato le mascherine aspettando la discesa d'emergenza a Portland. Una grande paura finita bene per fortuna senza nessuna grave conseguenza. La Federal Aviation Administration ha aperto un'inchiesta, lo stesso farà anche il costruttore Boeing mentre Alaska Airlines ha annunciato che metterà temporaneamente a terra tutti i 65 Boeing 737 Max 9 per condurre delle ispezioni. Il sito specializzato The Current rivela che l'aereo aveva mostrato già il 4 gennaio indicazioni di problemi di pressurizzazione. Un modello nato sotto una cattiva stella, il boeing 737 Max che nella sua versione più piccola la numero 8 nel 2018 e nel 2019 si schiantò due volte in Indonesia e in Etiopia, causando oltre 340 morti complessivamente. Dopo questi disastri scattò per quasi due anni la messa a terra di tutti gli esemplari inclusi i Max 9 in tutto il mondo. Il modello è tornato in servizio solo dopo che Boeing ha apportato delle modifiche al sistema di controllo automatico del volo.