Potrebbe essere stato un bullone allentato come quello che United ha trovato ispezionando uno dei suoi Boeing ad avere provocato l'apertura in volo di un portellone di un aereo Alaska Airlines che solo per miracolo non è finito in tragedia. Mentre vanno avanti i controlli imposti dell'agenzia federale per la sicurezza al volo, restano a terra tutti i 171 esemplari di 737 Max 9 la versione del popolarissimo aereo che venerdì scorso ha fatto un atterraggio d'emergenza poco dopo il decollo da Portland. Un pannello non operativo, cioè, non utilizzato come porta si è staccato improvvisamente causando una depressurizzazione esplosiva, incredibilmente nessuno era seduto lì accanto e tutti i passeggeri sono tornati a terra sani e salvi. Ma ora si scopre che, proprio quel velivolo aveva registrato anomalie ai sensori di pressurizzazione e per questo non veniva impiegato per lunghe tratte sul mare aperto, anche se non è chiaro se questo incidente sia collegato a quei guasti; già in passato, precedenti versioni del 737 erano state coinvolte in disastri. Nel giro di cinque mesi nel 2018 e nel 2019, due aerei uno indonesiano, uno etiope, si erano schiantati uccidendo 346 persone e la Boeing aveva fermato per due anni tutti i modelli simili: stavolta, fortunatamente a precipitare, è stato solo il titolo della compagnia che in borsa ha perso l'8%.