Madrid torna a essere il centro della pandemia. Nella Regione della capitale spagnola il tasso di incidenza dei contagi di coronavirus supera i 700 casi su 100000 abitanti. Più del doppio della media nazionale che è già la più alta d'Europa. Ieri il Governo regionale ha aggiunto altre 8 zone sanitarie alle 37 che erano già in confinamento parziale da lunedì scorso. In totale un milione di persone, circa il 15% della popolazione sottoposta a misure restrittive. I residenti possono uscire dalle zone solo per motivi di lavoro, studio, per casi di necessità. Sono chiusi parchi e giardini e in bar e ristoranti la capienza è del 50 %, con il divieto di servizio al bancone. Un confinamento troppo blando, secondo gli esperti, che arriva tardi, data l'elevata diffusione dei contagi nella Regione. Ma le autorità locali continuano a respingere l'idea di misure più drastiche, come invece chiede il Governo centrale con cui è scontro aperto. Ieri, nello stesso momento in cui la regione annunciava l'estensione dei confinamenti parziale ad altre zone, il Ministro della Salute chiedeva in conferenza stampa il confinamento di tutta la città. Sullo sfondo dello scontro politico ci sono i dati che arrivano dalle terapie intensive. I posti letto occupati da pazienti covid sono il 17% a livello nazionale e il 40% a Madrid. Un dato contestato da più parti perché se si contano solo i posti in terapia intensiva e non quelli che possono essere adattati in caso di necessità l'occupazione in alcuni ospedali è già del 100 %.