Lo scheletro nell'armadio in Brasile assume la forma di un documento. Pochi fogli in cui l'ex presidente Bolsonaro aveva elaborato un piano per ribaltare l'esito delle elezioni di fine ottobre. Il documento è stato trovato dalla polizia federale proprio nell'armadio dell'ex Ministro della Giustizia Torres, durante una perquisizione che ha fatto seguito all'assalto alle sedi istituzionali da altri seguaci di Bolsonaro. Anche per questo la corte suprema ha confermato l'arresto di Torres e dell'ex comandante della polizia militare di Brasilia Vieira, ritenuto vicino ai violenti. Mentre le indagini vanno avanti, le voci su possibili nuove proteste dei bolsonaristi sono incontrollate, così il giudice della Corte suprema Moraes ha deciso di chiudere gli account social dei gruppi legati all'ex presidente e di proibire qualsiasi manifestazione organizzata davanti agli edifici pubblici. Intanto, mentre Bolsonaro resta negli Stati Uniti, si fanno i conti con le spese durante i quattro anni di governo, con la carta di credito governativa. Emerge che l'ex presidente ha speso poco meno di cinque milioni e mezzo di dollari in panetterie, gelaterie e ristoranti di lusso. In un paese come il Brasile queste spese vengono vissute come uno schiaffo, visto che 10 milioni di persone, il 5% della popolazione, vivono con meno di due dollari al giorno, secondo la banca mondiale, Persone che non possono permettersi nulla, neanche il cibo necessario per sopravvivere. Non a caso il presidente Lula ha parlato del suo predecessore come di uno squilibrato che non ha accettato la sconfitta, ma ha spiegato che non lo perseguirà, perché il suo compito è combattere la fame.