La foto di gruppo del Summit Brics, a Pechino, è virtuale ma l'unità, anche solo su un punto è reale. La Russia è isolata dall'Occidente per loro resta un interlocutore credibile, anzi un partner commerciale chiave. Fin dal primo vertice del 2009 a legare a Mosca oltre ogni divergenza, Cina, India, Brasile, Sudafrica, è un avversario comune. Gli Stati Uniti. E più in generale tutto l'Occidente, destinatario designato della dichiarazione finale in cui si disegna un Mondo senza testate nucleari, mentre uno dei firmatari minaccia di usarle. Insieme le 5 economie rappresentano un quarto del PIL globale, ma la geografia della loro influenza e più ampia, se si considerano anche i Paesi invitati al Brics Plus, una mappa che ricalca in parte quella delle 34 astensioni alla risoluzione ONU di condanna dell' invasione dell'Ucraina. Il blocco studia come proseguire gli scambi con le valute nazionali, fuori dalle transazioni fondate sul dollaro. Significa aggirare le sanzioni. Il presidente Jair Bolsonaro più diplomatico del solito, ha ribadito la neutralità del Brasile e chiesto una riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. L'India è equilibrista fa parte del Quad con Stati Uniti, Giappone, Australia e del G7. Ma come la Cina, il suo silenzio o tacito supporto, è ricompensato con sconti sul petrolio russo. In Asia ne hanno fatto incetta. Mosca è diventata la prima fornitrice di Pechino e le importazioni indiane prima quasi inesistenti, hanno superato quelle dell'Europa Centro Settentrionale. E' un altro Mondo che è anche il nostro e qui l'eco della guerra non ha fermato gli Affari. Al contrario come rivendica Putin, nel primo trimestre del 2022 quello in cui le truppe del Cremlino hanno marciato su Kiev, l'interscambio commerciale tra i Paesi Brics è aumentato del 38%".























