"Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina". Così Volodymyr Zelensky accoglie con favore la notizia della ripresa dei colloqui di pace: "Insieme agli Stati Uniti", dice, "stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l'aggressione russa e garantire una pace duratura e credibile". Dopo l'annuncio sui negoziati, i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Spagna fanno sapere che nessuna decisione sull'Ucraina potrà essere presa senza la partecipazione degli europei. "Non abbiamo alcuna nazione europea coinvolta attualmente nei negoziati con la Russia", dice la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la telefonata tra Putin e il presidente Trump. "L'esito delle discussioni, specie se si arriverà ad un accordo", fa sapere l'Alto rappresentante Ue Kaia Callas, "influenzerà molto il Vecchio Mondo in generale, e l'Unione Europea in particolare". L'obiettivo ora è quello di costruire il rapporto con la nuova amministrazione americana, in modo da poter rientrare nei giochi. "Inoltre", prosegue la diplomatica, "l'Europa deve essere ascoltata, perché qualunque sia l'accordo, andrà attuato dagli europei e dagli ucraini". Anche il presidente di turno dell'UE, il premier polacco Donald Tusk, si unisce all'appello e scrive: "Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la pace. Una pace giusta. Ucraina, Europa e Stati Uniti dovranno lavorare insieme per questo". L'Italia è dello stesso avviso: "Noi europei dobbiamo lavorare uniti per riportare la pace nel nostro continente", così il capo della diplomazia italiana, Antonio Tajani, "una pace giusta e duratura che non cancelli le ragioni dell'Ucraina. Un accordo che non sia una tregua provvisoria, ma ristabilisca le regole e determini le condizioni per impedire nuove guerre o aggressioni". .