Dovrebbe concludersi in giornata la complessa operazione di evacuazione di oltre 200 escursionisti ancora bloccati vicino alla parete orientale del Monte Everest in Tibet. Un'improvvisa bufera di neve nel fine settimana ha colpito la Cina occidentale cogliendo di sorpresa gli scalatori che affollavano le zone interne della Cina, approfittando delle vacanze di otto giorni iniziate il 01/10, e sperando di intravedere la parete Kangshung dell'Everest. Sabato una violenta nevicata ha sommerso la valle tibetana del Karma, a 4.200 metri di altezza. Domenica, da qui i soccorritori hanno portato in salvo altri 350 alpinisti bloccati nella zona. "Per fortuna alcune persone davanti a noi hanno aperto la strada, lasciando impronte che abbiamo potuto seguire, altrimenti sarebbe stato impossibile per noi uscirne da soli". Così ha detto uno degli escursionisti, aggiungendo di aver camminato faticosamente per quasi 20 chilometri nella neve pesante. Le autorità regionali hanno aiutato i membri della sua spedizione a raggiungere la capitale tibetana Lhasa. Esplorata per la prima volta dai viaggiatori occidentali un secolo fa, la valle è incontaminata, avvolta da una vegetazione lussureggiante e ricoperta da foreste alpine. Sulle montagne a nord del Tibet, nella Valle della Tigre, un escursionista è morto per ipotermìa e mal di montagna acuto dopo essere rimasto bloccato domenica dalla tempesta in un canalone, mentre altri 137 sono stati evacuati. Più a ovest nello Xinjiang le autorità hanno sospeso le attività escursionistiche a Kanas. Finora la polizia ha convinto più di 300 escursionisti, diretti nella zona, a tornare indietro. .























