Qual è stato il momento in cui si è sentita particolarmente minacciata? Devo dire che non mi ricordo un giorno in cui non ho avuto paura. Ogni giorno mi svegliavo con la paura. Era uno stato d'animo dentro di me perché non è facile spezzare un sentimento che ha albergato in te per cosi tanti, tanti anni, ma ho capito che dovevo combattere e andare avanti. Anche qui in Lituania si sente minacciata? Cosa pensa che potrebbe accaderle se tornasse in Bielorussia? È una domanda interessante. Potrebbe capitarmi di tutto; potrei essere messa in prigione come mio marito, potrei essere uccisa, potrebbero togliermi i miei figli. Qualsiasi cosa può succedere. Sicuramente ha sentito che cosa è accaduto all'oppositore russo Alexei Navalny. Qual è la sua personale opinione? Per me è disgustoso cosa gli è accaduto. Qualsiasi forma di violenza per me lo è, ed è stata una cosa cosi bassa, chiunque l'abbia compiuta. Il fatto va investigato, ma tutti dicono che è stato avvelenato e penso che sia un avvertimento per gli altri, come a dire: non essere così coraggioso. Suo marito è in prigione; riuscite a parlarvi? Il 24 maggio è stata l'ultima volta che sono riuscita a parlargli. Non ci è permesso avere comunicazioni dirette mentre è in prigione. Ricorda il momento esatto in cui ha deciso di correre per la presidenza? Non c'è stato un momento specifico; è stato un lungo processo. In molti momenti ho desiderato fare un passo indietro, ma poi sono andata avanti perché ho pensato che non potevo tradire chi stava credendo in me.