Quello che sta accadendo in Sri Lanka rimbalza dentro le mura del Vaticano, i Vescovi e la Chiesa del Paese sono in stretto contatto con la Santa Sede e più volte il Papa in passato aveva parlato della situazione della nazione che aveva visitato nel 2015, adesso all'Angelus in un momento così confuso lancia un appello: non si ignori il grido dei poveri. "Mi unisco al dolore del popolo dello Sri Lanka, che continua a subire gli effetti dell'instabilità politica ed economica insieme ai Vescovi del Paese rinnovo il mio appello alla pace, imploro coloro che hanno autorità di non ignorare il grido dei poveri e le necessità della gente." Il Papa parla anche della Libia, altro Paese sotto osservazione. "Esorto tutti a cercare nuovamente soluzioni convincenti, con l'aiuto della comunità internazionale attraverso il dialogo costruttivo e la riconciliazione naturale." Infine le parole sulla guerra in Ucraina che definisce folle e che arrivano dopo che monsignor Gallagher, l'equivalente in Vaticano di un ministro degli Esteri, aveva fatto sapere che il viaggio di Francesco a Kiev potrebbe effettuarsi dopo quello in Canada di fine luglio ma dipenderà dalle condizioni del ginocchio del Papa dopo il viaggio così impegnativo nel continente americano. "Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino, quotidianamente tormentato dai brutali attacchi di cui fa le spese la gente comune, prego per tutte le famiglie specialmente per le vittime e i feriti, i malati, prego per gli anziani, per i bambini, che Dio mostri la strada per porre fine a questa folle guerra.























