Mentre l'anno della tigre, uno dei peggiori degli ultimi tempi, si chiude con la tragedia di Nyingchi, ai piedi del Tibet, dopo che una valanga ha invaso l'autostrada provocando 28 morti e centinaia di feriti, centinaia di milioni di cinesi, in patria e all'estero, hanno cominciato a festeggiare il Chunyun, il capodanno lunare, noto anche come festa della primavera. Anno che nello zodiaco cinese corrisponde al coniglio, il coniglio d'acqua per la precisione, simbolo di pace e prosperità ma anche di improvvisi ostacoli da superare e mentre il presidente XI jimping ha deciso di restare a Pechino, i media locali parlano di oltre 2 miliardi di viaggi prenotati on-line e oltre 3 milioni di cinesi si recheranno anche all'estero, nonostante siano oramai oltre una trentina i Paesi, Italia compresa, che hanno imposto una serie di restrizioni. L'esodo sarà dunque soprattutto interno e potrebbe avere un nuovo drammatico impatto sui contagi. Oltre alle tradizionali buste rosse piene di contanti, cibo, liquori, quest'anno i cinesi che dalle grandi città tornano nei loro tradizionali villaggi, portano in dono ai loro parenti e amici i medicinali di base che non si trovano più e che possano salvare loro la vita. Ma le giuste preoccupazioni per una pandemia che ufficialmente è stata derubricata in semplice influenza stagionale, ma che continua a mietere vittime, lasciano il posto alla irrefrenabile gioia di poter finalmente festeggiare in libertà l'arrivo del nuovo anno. Una gioia che le autorità non riescono in alcun modo a frenare, dopo aver invano tentato di vietare l'uso dei fuochi d'artificio, hanno dovuto cedere ad una tradizione millenaria a cui il popolo cinese non vuole e non può rinunciare.