Angelo Becciu ha saltato il suo primo appuntamento pubblico precedentemente fissato, non è andato a Napoli per presiedere alla beatificazione di suor Mariangela Pasquale. Un licenziamento estremamente brusco il suo e con risonanza mondiale che fa discutere aspramente e continuerà a farlo a lungo anche nei sacri palazzi, tra chi è favorevole alla decisione del Papa e chi lo critica, e c'è chi confida al telegiornale di Sky, una conversazione avvenuta in Vaticano tra due elementi di spicco della gerarchia. Il Vaticano è per sua struttura una monarchia assoluta, troppo spesso lo si dimentica e anche se il Papa sbagliasse non lo si critica pubblicamente perché a lui si è giurato obbedienza ed è grave causare scandalo nei fedeli, ha sostenuto il primo, ricordando la defenestrazione altrettanto brusca fatta da Bergoglio al comandante della gendarmeria Domenico Giani per una colpa che lo stesso Vaticano ha definito non sua e il suo aver mantenuto uno strettissimo e molto apprezzato silenzio. Guarda, gli ha risposto l'autorevole interlocutore, non ho elementi per sapere se i rilievi fatti al cardinal Becciu sono giuste o meno, ma ognuno ha diritto a difendersi dalla diffamazione, soprattutto se coinvolge dei parenti. Papa Ratzinger ha perdonato anche Paolo Gabriele, il suo cosiddetto maggiordomo che un processo e non un'indagine in corso, come in questo caso, ha provato ad aver trafugato documenti e oggetti preziosi dal suo appartamento e quel Pontefice gli ha poi trovato un lavoro in una struttura ecclesiastica, capisci la differenza? E così, tra sussurri privati e prese di posizione pubbliche in Vaticano continua la stagione dei veleni.