L'aumento del prezzo all'ingrosso, specialmente del gas ma anche del carbone e del petrolio, sta rendendo molto più caro riscaldare ed alimentare le nostre case. La forte domanda, dovuta in gran parte a un'economia che ha ripreso la sua attività a pieno ritmo, e la non adeguata disponibilità di queste materie prime stanno facendo lievitare il prezzo delle bollette in gran parte dei Paesi europei. Chi più ne risente è chi è più dipendente dal gas naturale ed in particolare da quello russo e tra questi ci siamo sicuramente noi italiani, ma anche tedeschi, danesi. Come in Italia, anche gli altri Governi stanno cercando di porre rimedio per evitare che le famiglie debbano pagare il prezzo di questa situazione. In Germania più di 300.000 famiglie hanno registrato un aumento del prezzo di circa l'11% ma per ora il Governo ha deciso di non intervenire, sperando che la natura totalmente privata del mercato dell'energia consenta di risistemare le cose. Altri Paesi, invece, hanno deciso di abbassare le tasse. Così ha annunciato il Governo spagnolo, preoccupato di un aumento che nell'ultimo mese è risultato il maggiore in Europa. E così hanno deciso di fare sia i greci che i danesi. In Francia, invece, è stato deciso di destinare un contributo di 100 euro una tantum a tutte quelle famiglie che hanno diritto ad aiuti per il prezzo dell'energia, l'assegno arriverà a dicembre. Tutti, però, hanno chiesto a Bruxelles di intervenire anche a livello europeo e la Commissione pochi giorni fa ha annunciato un pacchetto di misure guida per tutti gli Stati membri. Sullo sfondo rimangono però due polemiche politiche. La prima è quella di alcuni Parlamentari europei che hanno accusato la russa Gazprom di aver volontariamente tagliato le forniture di gas all'Europa anche per accelerare la messa in funzione del nuovo gasdotto tra Russia e Germania. La seconda è quella di coloro che puntano il dito contro il Green Deal europeo, che rende più care le attività industriali inquinanti. La regola però, ha precisato già a Bruxelles, incide molto poco sui costi delle bollette, al massimo per un quinto dell'intero aumento dei prezzi.