Sarà solo una proposta, spetterà poi ai Governi degli Stati europei accoglierla o meno, ma la serie di misure studiate dalla Commissione Ue contro il caro energia, prima ancora di essere resa pubblica non sembra soddisfare a pieno diversi Governi europei, tra cui anche il nostro. Nelle prossime ore, la Presidente della commissione Von der Leyen illustrerà di fronte al Parlamento europeo di Strasburgo ciò che secondo il Governo Ue dovranno fare le varie cancellerie per far fronte alla crisi energetica. Tra le misure che verranno illustrate non ci sarà il famoso tetto al prezzo del gas importato, né solo quello rivolto al gas importato dalla Russia, né quello che riguarda tutto quello proveniente anche da altri Paesi. La Commissione non è stata in grado di studiare una soluzione convincente che potesse avere l'approvazione dei vari Governi e questo lascia scontenti Paesi come il nostro che molto hanno insistito su questo punto. Ci sarà invece la richiesta di un risparmio obbligatorio del consumo di energia elettrica per evitare picchi di domanda che fanno alzare i prezzi, in alcune ore della giornata ogni Stato dovrà far sì che i propri cittadini e le imprese consumino meno elettricità, alcuni però contestano che il risparmio sia obbligatorio, imposto da Bruxelles. Von der Leyen illustrerà anche la misura tesa a limitare i guadagni delle imprese che producono energia elettrica utilizzando energie più economiche del gas, parte dei profitti dovranno essere destinati a industrie e famiglie in difficoltà. Non è scontato che queste misure avranno l'approvazione di tutti gli Stati membri, passaggio necessario affinché diventino effettivi, l'appuntamento per la discussione tra Governi è fissato per il 30 settembre prossimo, quando si vedranno in una riunione straordinaria tutti i ministri dell'energia dei 27. Fino a quella data continueranno le trattative tra Governi e con la Commissione europea nella speranza di accelerare i tempi perché una risposta europea al caro energia sembra già fuori tempo massimo.