È stata lunga e meticolosa, dalle 9:45 fino alle 22:30. Per 12 ore gli investigatori dell'FBI hanno passato al setaccio l'abitazione nel Delaware di Joe Biden, a Wilmington. Il racconto dell'avvocato Bauer, difensore del Presidente americano è dettagliato e descrive come l'ispezione abbia portato al sequestro di altri 6 documenti. Sono tutti relativi al mandato da vice di Obama e da senatore. Sempre secondo il racconto di Bauer, né il Presidente né la First Lady erano in casa durante la perquisizione, ma certo l'atteggiamento di Biden è completamente diverso rispetto al suo predecessore, che ha vissuto un'analoga esperienza e ha fatto ricorso fino alla Corte Suprema per impedire che la sua villa a Mar al Lago, in Florida, venisse perquisita. E certamente il bilancio delle due operazione è completamente diverso: a casa Trump, infatti, sono stati trovati in un caos indescrivibile oltre 30mila documenti, tra cui alcuni secretati e delicatissimi, come le informazioni di intelligence. Biden non si è opposto, ha collaborato, e al tempo stesso a cercato di sminuire la portata dell'episodio. "Abbiamo scoperto che una manciata di documenti sono stati archiviati nel posto sbagliato, li abbiamo immediatamente consegnati agli Archivi e al Dipartimento di Giustizia. Stiamo cooperando pienamente e stiamo cercando di risolvere rapidamente la questione", ha dichiarato il Presidente, "Penso che scoprirete che non c'è niente lì. Non ho rimpianti, sto seguendo quello che gli avvocati mi dicono che vogliono che faccia. È esattamente quello che stiamo facendo", ha spiegato. E però non c'è chi non noti come per certi versi sia difficile uscirne indenni. È carburante per i suoi detrattori che crescono, mentre il suo consenso vacilla e l'economia, con le ondate di licenziamenti dei "Big Tech" non aiuta.