La reazione del diretto interessato si fa attendere per ore, ma alla fine arriva via social. I Democratici, dice in sostanza Trump, usano la bufala di Epstein per distogliere l'attenzione dai loro errori. In Congresso l'opposizione ha infatti pubblicato una raffica di mail. In alcuni dei messaggi Epstein, ricco finanziere accusato di traffico di prostituzione minorile e suicida in carcere, scrive che Trump sapeva delle ragazze e che anzi avrebbe trascorso diverse ore con una di loro, probabilmente Virginia Giuffe, la più nota tra le vittime del finanziere e ora deceduta. Le mail sono indirizzate al giornalista Michael Wolf e alla complice di Epstein, Ghislaine Maxwell, ora in carcere. I documenti contraddicono la versione di Trump, ma anche quella della Maxwell che a quanto pare intende chiedere al Presidente di concederle la scarcerazione. Secondo la Casa Bianca contraddicono anche la versione della stessa Giuffrè. Trump ruppe con Epstein molto tempo fa, ribadisce la Casa Bianca e lo cacciò dal suo resort perché gli sottraeva le dipendenti. I Repubblicani hanno risposto all'iniziativa dei Democratici, anche pubblicando altre 23 mila pagine di documenti legati al caso. Una mossa che confonde le acque e placa quella fetta consistente del mondo conservatore che pretende chiarezza sulla vicenda Epstein. Solo un Repubblicano molto cattivo o stupido, scrive non a caso il Presidente, cadrebbe nella trappola dei Democratici. C'è dell'altro però, in una mail Epstein definisce Trump il cane che non ha abbaiato. Era il 2011 e forse sospettava che il futuro Presidente stesse collaborando con gli investigatori. Ora questa circostanza alimenta le voci secondo cui Trump era una fonte dell'FBI, voci che spiegano così il fatto che il Tycoon sia finora stato in grado di uscire indenne da una vicenda che ha travolto molti altri. .























