"Per quanto difficili gli ultimi giorni possano essere stati, non si possono mettere certo a confronto con chi fugge dalle persecuzioni o dalla guerra e cerca rifugio molto lontano". Gary Lineker fino all'ultimo. La querelle che ha visto al centro del ciclone il commentatore sportivo della BBC, più amato e pagato, si è conclusa con il suo reintegro dopo un fine settimana definito da lui stesso "surreale". Il caso era scoppiato il 7 marzo, giorno della presentazione della nuova legge sull'immigrazione in parlamento. Un provvedimento che esclude la possibilità di ottenere asilo per chiunque arrivi nel paese illegalmente. In un tweet l'ex capitano della nazionale inglese aveva paragonato il linguaggio utilizzato dal Ministro dell'Interno, Suella Braverman, a quello della Germania degli anni trenta. Il partito conservatore era insorto per la violazione della proverbiale imparzialità che la BBC dovrebbe sempre rispettare. E venerdì sera la TV pubblica aveva deciso di sospendere momentaneamente Lineker di fronte al suo netto rifiuto di scusarsi. Ne è seguita un'ondata di solidarietà senza pari che ha visto, uno dopo l'altro, diversi conduttori e commentatori sportivi rinunciare alla partecipazione ai loro programmi in un fine settimana di Premier League. La BBC ha dovuto quindi stravolgere i propri palinsesti. Con lunedì, giorno anche del primo voto della legge sull'immigrazione in parlamento, il clamoroso ripensamento. Oltre a essersi scusato col pubblico e si ritiene anche con Lineker stesso, il direttore generale, Tim Davie, ha annunciato una revisione complessiva delle linee guida dell'utilizzo dei social media da parte del proprio staff e anche dei suoi volti più noti. Ma soprattutto Lineker il prossimo fine settimana sarà di nuovo alla conduzione di Match of the Day. 1-0, palla al centro.