Caso sottomarini, telefonata Biden-Macron

23 set 2021
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Tutto è bene, quel che finisce bene. Soprattutto quando di mezzo ci sono storiche amicizie da salvaguardare e sottomarini nucleari. Le "Ventimila beghe sotto i mari" tra Washington e Parigi, si sono ricomposte con una telefonata. Mister Joe ha chiamato Monsieur le Président, a quanto pare in sostanza per scusarsi del malinteso che ha offeso la Francia e mezza Europa, ovvero l'accordo siglato tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia per fornire a quest'ultima, 12 sommergibili a propulsione nucleare, che facciano da deterrente contro la superpotenza cinese. Peccato che quella commessa da 66 miliardi l'avesse vinta anni fa proprio la Francia e che delle nuove scelte del Governo australiano, quello di Parigi abbia appreso soltanto dalla televisione. Apriti cielo! Ma non eravamo alleati? Avevano tuonato i francesi, richiamando stizziti gli ambasciatori da Washington e Canberra, roba che di solito si fa solo tra ottimi nemici! Un comportamento inaccettabile, aveva rincarato la dose la Presidente della Commissione, Von der Leyen, mentre il Commissario europeo francese, Breton, chiedeva addirittura di resettare le relazioni tra Europa e Stati Uniti, già provate dal ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Gli americani erano rimasti sorpresi, pensavano di fare un favore al mondo libero, dotando gli australiani di tecnologie all'ultimo grido, in fatto di guerra sottomarina, invece di lasciarli navigare sui mezzi diesel, che volevano rifilargli i francesi. Ritenevano la questione una tempesta in un bicchier d'acqua. Meno diplomaticamente, il Premier britannico Johnson, invitava il Presidente francese a darsi, testuale, una calmata. Alla fine, al pasticcio ha personalmente messo una toppa l'anziano Presidente Biden, alzando il telefono e parlando direttamente con il giovane Macron. Entrambi, dice un laconico e imbarazzato comunicato della Casa Bianca, hanno convenuto che sarebbe stato meglio consultare gli alleati, impegnandosi in tal senso per il futuro. I due Presidenti, si incontreranno in Europa a fine ottobre, l'Ambasciatore francese tornerà negli Stati Uniti la settimana prossima. La "Caccia a Ottobre Rosso" può aspettare.

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