Twitter resta blu ma non per tutti. Alla fine è arrivato il momento che il nuovo proprietario Musk aveva annunciato. La spunta blu è scomparsa per migliaia di account e ora la ottiene chi decide di pagare una cifra tra gli 8 e gli 11 euro al mese. Un modo per democratizzare il giornalismo e potenziare la voce del popolo, così l'aveva definito Elon Musk, e quindi il blu che serviva a verificare l'autenticità dei profili sparisce ad esempio per il New York Times, per Beyoncé e per diverse altre testate giornalistiche e personaggi famosi. E cambia colore per, tra gli altri, il Papa e il Presidente degli Stati Uniti Biden che ora hanno una spunta grigia. Che scrive Twitter sul sito, indica che un account rappresenta un'organizzazione o ufficiale governativo multilaterale. Quindi per esempio ambasciate, capi di stato e parlamenti. Insomma sono verificati ma non colorati. Sembra però che qualcuno stia ottenendo questo privilegio pur non chiedendolo. Il mio account di Twitter dice che ho pagato per la spunta blu ma non l'ho fatto twitta, lo scrittore Stephen King. E Musk non perde occasione di rispondere "Non c'è di che. Namasté." Quindi Twitter più grigio e Meta più silenzioso? Non è detto, perché dopo lo stop della musica su Instagram e Facebook è arrivato l'annuncio da parte dell'antitrust italiano che ha imposto a Meta la ripresa delle trattative con la SIAE. E intanto con l'autorizzazione della Società Autori Editori, Zuckerberg deve riammettere la musica sulle sue piattaforme.