Divisa la maggioranza, divise le opposizioni. È questo il filo che lega, anzi slega le forze politiche italiane; unite dentro i confini, in ordine sparso invece in Europa, sul piano di riarmo europeo presentato da Ursula Von Der Leyen. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante sul Libro bianco della Difesa che invita i 27 paesi a lavorare insieme per la sicurezza comune. Il testo è passato con 419 voti favorevoli, 204 contrari e 46 astenuti su 669 votanti. Forza Italia si è espressa a favore, la Lega contro Fratelli d'Italia ha detto sì al piano Von Der Leyen, ma si è astenuta sull'altra risoluzione, quella di sostegno all'Ucraina. "Come fratelli d'Italia e buona parte dei conservatori europei, ci siamo astenuti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina perché da un lato continuiamo a riconoscere le esigenze del popolo ucraino, dall'altro lato però vorremmo incoraggiare, diciamo, questi sforzi di pace che si stanno facendo adesso" "Io prima di riarmare l'Europa, riarmo l'italia, l'Esercito italiano, la Marina italiana, i Carabinieri, l'Aviazione italiana facendo lavorare aziende italiane. Non credo che in base ai dati che ho, non alle simpatie che ho. Mettere sul tavolo 850 miliardi di debito pubblico comune europeo per andare a comprare in stragrande maggioranza all'estero armamenti che io non ho in Italia sia una cosa intelligente da fare." Il PD si è spaccato, dieci eurodeputati hanno votato a favore, undici invece si sono astenuti. Molti chiedono di aprire una riflessione interna sulla linea di politica estera. La segretaria Dem Eli Schlein ribadisce che il partito è a favore della difesa europea, ma contro il riarmo dei singoli Stati che è il fulcro sottolinea del piano Von Der Leyen, mentre Azione di Carlo Calenda sposa in pieno il progetto della presidente della commissione "Armarsi serve per evitare la guerra. La Nato, che era molto armata con testate nucleari anche in Italia, ha evitato che la Russia, l'Unione Sovietica, ci invadesse e dunque ha preservato ottant'anni di pace. Oggi lo dobbiamo fare noi europei. A nessuno piace investire in armi. Ma va fatto." Un no netto è arrivato anche da parte del Movimento 5 Stelle e della delegazione di Alleanza Verdi e Sinistra. I numeri, i voti dimostrano che in Europa, che sia maggioranza o opposizione l'Italia, non ha una voce chiara su un tema così dirimente.