CEO Azovstal: russi hanno saccheggiato e rivenduto beni

10 mar 2023
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"Purtroppo non abbiamo informazioni precise su quanto sta accadendo. Lo sapremo solamente quando l'occupazione di Mariupol terminerà e i nostri ingegneri potranno studiare quello che avviene nell'impianto. Da quello che sappiamo è stato danneggiato in maniera significativa ma crediamo che ci siano ancora parti dell'impianto che possano essere ripristinate velocemente, mentre altre dovranno essere ricostruite. Ovviamente non verranno utilizzate vecchie tecnologie ma si utilizzeranno quelle nuove". "Pensa che i filorussi potranno utilizzarlo in futuro se volessero?". "Lo volevano. Ci hanno provato ma non ci sono riusciti. Quindi a mio parere non saranno in grado di utilizzare l'impianto come avrebbero voluto". "C'è stata una allerta da parte sua sulla possibilità che siano stati rubati metalli e semilavorati per essere esportati in Asia o Africa? È possibile che una parte siano arrivati in Europa bypassando le sanzioni?". "Non penso che qualsiasi materiale che arrivi in Europa possa essere identificato immediatamente. Sappiamo che hanno venduto questi beni all'interno della Russia e anche ad altri paesi che non hanno adottato sanzioni contro la Russia, che continuano ad avere un rapporto di libero scambio con il paese, ad esempio l'Iran o alcuni paesi dell'Africa o del Medioriente". "Può stimare il valore di questi beni?". "In totale se si parla di beni che si trovano a Mariupol nel momento in cui è stata accerchiata si stima un valore di €500 milioni. Parte di questi materiali, non so bene l'ammontare preciso ma circa più della metà, sono stati rimossi e venduti in Russia". "Che cosa ha significato la perdita di questo impianto per l'economia Ucraina?". "Ci sono due grandi impianti, anzi no, tre grandi impianti in Ucraina. Un impianto di ArcelorMittal, a Kryvyi Rih, e due impianti per la produzione dell'acciaio a Mariupol, circa delle stesse dimensioni. È stata quindi una grande perdita. Soprattutto se si considera il fatto che i due impianti producevano prodotti piani, vale a dire ad esempio piatti che possono essere utilizzati per la costruzione di navi o di altri tipi di grandi costruzioni. Ora l'Ucraina non può più produrre prodotti piani e questa è una grande perdita. Stiamo cercando di produrre questi beni in altri impianti come quello di Zaporizhzhia, sperando così di poter rimpiazzare la produzione". "Ha avuto più notizie dei sopravvissuti?". "Siamo riusciti ad evacuare gran parte del nostro personale. Metà di loro sono stati portati nei territori controllati dall'Ucraina mentre purtroppo l'altra metà è stata evacuata nei territori occupati dai russi. Ma siamo in contatto con loro e sappiamo quante persone sono sopravvissute. Sfortunatamente circa 350 dipendenti hanno perso la vita a Mariupol".

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