La colonna di fumo nero che si alza dall'impianto di Natanz non è solo la prova della riuscita del raid israeliano sulle strutture nucleari iraniane. Uno degli aspetti più importanti dell'operazione è infatti meno visibile, ed è l'eliminazione di personaggi apicali della leadership iraniana. Il maggiore generale Hossein Salami è certamente il più noto, si tratta del capo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, noto a tutti come Pasdaran, cioè la vera spina dorsale della difesa della Repubblica Islamica. Istituite nel 1979 dallo stesso Khomeini sono una milizia paramilitare alle dirette dipendenze della Guida Suprema, di fatto una sorta di corpo d'élite fortemente impegnato nelle cosiddette Black Ops. Nei dossier che lo riguardo è descritto come fortemente antioccidentale, in particolare contro Israele e Stati Uniti. Prima di diventare comandante supremo, era stato vicecomandante del corpo per molti anni. Il peso dei Pasdaran non è limitato solo all'aspetto militare, ma è cruciale anche nell'economia, dove riescono a controllarne direttamente o indirettamente tra il 30 e il 50 percento. L'importanza di Mohammad Mehdi Teharanci, professore di fisica e ex rettore della Islamic Azad University, la si intuisce da un dettaglio. Ancora non circolano sue immagini, sui circuiti internazionali, del resto era specializzato in fisica nucleare e teorica e aveva partecipato attivamente alla promozione della scienza in Iran. Aveva legami istituzionali con ambienti legati alla sicurezza nazionale e alla difesa tecnologica, insomma, molto probabilmente il capo del programma nucleare iraniano. Era un fisico nucleare anche Fereydoon Abbasi-Davani ex capo dell'organizzazione per l'energia atomica dell'Iran dal 2011 al 2013, durante un periodo cruciale per il programma nucleare iraniano. Ex membro del Corpo delle guardie rivoluzionarie e sopravvissuto a un attentato nel 2010 attribuito a operazioni clandestine israeliane contro il programma nucleare iraniano. La sua nomina a capo dell'AEOI fu controversa, poiché era stato inserito nella lista nera del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, per il suo coinvolgimento, mai dimostrato, nella componente militare del programma nucleare. .