Un momento storico, una vittoria che non ha precedenti e sulla quale in pochi avrebbero scommesso e non per i sondaggi che al ballottaggio lo davano in vantaggio. In Cile la svolta arriva dal giovanissimo Gabriel Boric leader di una sinistra che si prende il potere con ampio margine, 56% circa per cambiare tutto. Una vittoria netta, battuto l'ultraconservatore Kast con un vantaggio schiacciante di oltre 11 punti, che questo sì, nessun sondaggio o analista aveva potuto prevedere. Un desiderio di cambiamento fortissimo testimoniato da un dato di affluenza superiore al 50%, oltre otto milioni di voti. Appunto un gran sollievo per i tanti che si sono presentati alle urne sperando nel nuovo. Boric a 36 anni sarà, il prossimo 11 marzo 2022, il più giovane presidente della storia del Cile. Kast, estrema destra, padre affiliato al partito nazista e zio ministro durante gli anni sanguinosi di Pinochet lo chiama e ammette la sconfitta ma del resto con questi dati non avrebbe potuto fare molto diversamente. Il sindaco comunista del distretto di Recoleta a Santiago del Cile, rivale di Boric nelle primarie dichiara. Con questa vittoria consideriamo chiuso il capitolo della dittatura di Augusto Pinochet. I cileni ringraziano.























