Si apre il sinodo dei Vescovi, evento che rischia di far esplodere conflitti finora tenuti a braci soffocate nel corpo ecclesiale, temi come l'inclusione delle coppie gay, preti sposati, il ruolo delle donne, rischiano di incendiare l'assemblea. Con episcopati come quello tedesco, che spingono l'acceleratore sulle novità e altri come quella americano che frenano sdegnati, segnalando che si rischia di cambiare l'insegnamento secolare della Chiesa stravolgendo. Alla messa con i nuovi 21 cardinali e con i vescovi di tutto il mondo, Francesco dice che davanti alle sfide non si può essere una chiesa rigida che si arma contro il mondo e guarda all'indietro, ma nemmeno una Chiesa che si arrende alle mode del mondo. "Se il popolo Santo di Dio con i suoi pastori da ogni parte del mondo nutre attese e speranze e pure qualche paura sul sinodo che iniziamo, ricordiamo ancora che esso non è un raduno politico, non è un parlamento è una convocazione nello spirito con un parlamento polarizzato no, ma un luogo di Grazia e di Comunione". Nel pomeriggio i lavori si svolgono per tavoli aperti da un saluto di Francesco che chiede di non portare avanti le proprie idee e combattere per schieramenti perché il sinodo non è una riunione dell'ONU ma serve per ascoltare Lo Spirito Santo, la voce di Dio. E in giornata viene pubblicato un documento fondamentale di questo Pontificato che lo stesso Francesco ha definito la Laudato sii due facendo riferimento all'enciclica sull'ecologia di otto anni fa e Bergoglio usa parole fortissime. Il mondo, scrive nell'esortazione Apostolica Laudate Deum, si sta sgretolando e forse si sta avvicinando al punto di rottura. Dopo otto anni dalla Laudato sii mi rendo conto, dice Bergoglio, che non reagiamo abbastanza e l'impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita delle persone e delle famiglie. Il cambiamento climatico è innegabile, inutile cercare di ridicolizzare chi parla di riscaldamento globale e di minimizzare quanto accade nel mondo, aggiunge siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici degli attuali. Occorre che la prossima coppa 28 di Dubai, conclude, diventi un evento storico e obblighi gli stati a forme vincolanti ed efficaci per la transizione energetica.