Clinton delusa dal voto, ai suoi dice: "Non arrendiamoci"

“Avrei voluto chiudermi in casa con i miei cani e un buon libro”. Hillary Clinton, nel suo primo discorso dopo quello con cui ha ammesso la sconfitta all’indomani del voto, parla con un viso provato dalla sua reazione a quanto accaduto, e prova a lanciare un messaggio a quanti l’avevano scelta e oggi protestano per le strade delle grandi città contro Donald Trump. “Dio solo sa quanto sono delusa per questo risultato”, spiega la Clinton, parlando ad un evento di beneficenza per l’infanzia e invitando tutti a continuare a credere nell’America. “Combattiamo per i nostri valori, non arrendiamoci mai perché per il nostro grande Paese ne vale la pena”, dice l’ex candidata democratica, che pur avendo vinto il voto popolare non è stata in grado di interpretare i bisogni e le richieste dell’elettorato, come il suo sfidante, che dalle stanze della Trump Tower continua a lavorare sulla squadra di Governo e smentisce le voci di dissensi e veleni nel suo team di transizione. “Alla fine, ogni decisione la prenderò io”, ha twittato Donald Trump, ieri, rimandando al mittente anche le insinuazioni sulle sue difficoltà con i leader stranieri. “Ho parlato con i Capi di Stato di Governo di Russia, Arabia Saudita, Cina, Regno Unito, Giappone, Australia e Nuova Zelanda”, ha precisato, facendo così capire quali Paesi saranno le sue priorità in politica estera. Oggi, fra l’altro, incontrerà il Premier giapponese Shinzo Abe, il primo leader di un Paese straniero con cui avrà un contatto personale, se si esclude il controverso Nigel Farage, il re della Brexit, che lo è andato a trovare alla Trump Tower già la scorsa settimana. A parte i contatti internazionali, però, queste sono ore decisive anche per riempire le caselle del Governo, e non a caso il Presidente eletto ha convocato anche la Governatrice del Sud Carolina, Nikki Haley. La Haley, di origini indiane, è una conservatrice dura, antiabortista e antimmigrazione. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe in lizza per il posto di Segretario di Stato, dopo gli ostacoli emersi alla candidatura di Rudy Giuliani per quella posizione.