“Ho incontrato Donald Trump nella sala vip. Mi ha invitato a passeggiare assieme a lui sul campo da golf, e sono andata. Mi ha chiesto il numero di telefono, e gliel’ho dato. Poi mi ha invitato nella sua stanza. Io gli ho detto che non mi sembrava il caso di andare da sola, e sono andata con due amiche. Arrivate nella suite, Donald, che indossava un pigiama, appena ci ha visto, ci ha afferrato tutte e tre per la vita e ci ha dato un bacio in bocca, senza chiederci il permesso”. Con Jessica Drake siamo a undici. Questa volta è una pornostar ad accusare Donald Trump di molestie sessuali. I fatti risalgono al 2006, durante un torneo di golf. Il racconto della donna, che ha organizzato una conferenza stampa per rendere pubblica questa storia, continua. Dopo aver passato quarantacinque minuti nella camera di Trump, che ha chiesto insistentemente a lei e alle sue colleghe dettagli sul loro lavoro e su come funziona sul set di un film porno, Jessica decide di andare via perché non si sente a suo agio. Lui, però, la richiama e le chiede di tornare, questa volta da sola. Lei rifiuta, ma lui insiste, offrendole 10.000 dollari e mettendole a disposizione il suo jet privato, se solo lei fosse tornata nella sua suite per cenare con lui. Accuse ancora una volta false, secondo la campagna di Trump. Il Tycoon promette che, dopo il voto, denuncerà tutte le donne che in questi giorni gli stanno puntando il dito contro tirando fuori storie vecchie di anni e completamente inventate, secondo lui. A poco più di due settimane dal voto, la realtà è che il rapporto di Trump con le donne e le sue presunte molestie continuano a tenere banco nella campagna elettorale, tanto che la Clinton vola sempre più nei sondaggi. Gli ultimi la danno addirittura dodici punti sopra il suo avversario, un divario che aumenta ulteriormente se si guarda all’elettorato femminile. Non a caso, nonostante Trump continui a denunciare il rischio di imbrogli nella sua cerchia più stretta, si fa presente che, comunque, il risultato che uscirà dalle urne l’8 novembre verrà accettato. Lo stesso figlio di Donald, Eric Trump, lo ha precisato in queste ore in un’intervista: “Mio padre accetterà al cento per cento l’esito del voto”, ha detto Eric. Intanto, la Clinton continua sempre più fiduciosa il suo tour elettorale per il Paese, così sicura da non ritenere più necessario ribattere alle accuse continue del suo avversario: “Ormai non lo ascolto neanche più”, ha precisato la candidata democratica dopo un comizio a Pittsburgh; “vado avanti con la mia campagna, ed è bene che lui vada avanti con la sua”.