Si annunciano scintille a Washington. Secondo la deposizione scritta di sette pagine, che l’ex direttore dell’FBI, James Comey, pronuncerà di fronte alla commissione d’intelligence del Senato fra poche ore, Donald Trump fece in più occasioni pressioni per insabbiare l’inchiesta sul Russiagate: prima, nello specifico, per smorzare l’indagine sull’ex generale Michael Flynn, che alla fine si è dovuto dimettere dal ruolo di Consigliere per la sicurezza nazionale, proprio per i contatti avuti con Mosca; poi, più in generale, per dissipare quelle che il Presidente ha chiamato, durante una conversazione telefonica in aprile con l’allora Numero 1 del Bureau, le ombre del Russiagate che stanno ostacolando la sua azione di governo. Trump ha chiesto più volte conferma a Comey di non essere personalmente sotto indagine. Conferma che il direttore dell’FBI ha dato anche a voce in almeno un’occasione, cosa che, precisano i legali di Trump, fa sentire il Presidente completamente scagionato. Anche se in realtà tutta questa vicenda rischia di alimentare il fuoco di chi vorrebbe un impeachment, non solo perché Trump avrebbe provato a frenare il Bureau su Flynn ma anche perché avrebbe chiesto a Comey lealtà. Una richiesta a cui l’ex direttore del Bureau sostiene di non aver risposto, pur avendo precisato al Presidente che poteva garantirgli che avrebbe sempre detto la verità. Una verità che alla fine sembra essergli costata il posto. Intanto, nell’attesa dell’audizione di Comey, Trump ha annunciato ieri chi sarà il suo successore alla guida dell’FBI. La scelta è caduta su Christopher Wray, attualmente partner in un prestigioso studio legale di Washington. Wray, in passato, ha già lavorato come viceprocuratore in Georgia e al Dipartimento di Giustizia dal 2003 al 2005 come capo della sezione penale durante la presidenza Bush. In quel ruolo ha coordinato varie inchieste di rilievo, dal caso Enron fino all’indagine interna sulle responsabilità del Dipartimento rispetto agli attentati dell’11 settembre. Ad avvicinarlo al mondo di Trump è stato però il Governatore del New Jersey, Chris Christie di cui Wray è uno degli avvocati. Ma prima di occuparsi di che cosa farà il nuovo direttore dell’FBI a Washington, in queste ore ci si concentra ad analizzare che cosa dirà il vecchio.