Un nuovo modello di cooperazione, un nuovo modo di gestire le relazioni internazionali, senza più l'Occidente al centro. È il mondo immaginato dai firmatari della dichiarazione di Tianjin, documento finale del vertice della Shanghai Cooperation Organization. Di fronte ai leader di oltre 20 Paesi provenienti da tutta la regione euroasiatica, il Presidente cinese Xi Jinping ha parlato di un ordine globale da lui definito più giusto ed equilibrato, accusando le logiche da guerra fredda e gli atti di bullismo sul piano internazionale. Un'agenda che risponde alla politica di Donald Trump e a quella che Cina e Russia considerano l'egemonia degli Stati Uniti e dell'Occidente. All'interno della dichiarazione di Tianjin il progetto per una maggiore cooperazione militare, scambi economici e culturali. I Paesi dell'organizzazione hanno poi condannato gli attacchi ai civili nella Striscia di Gaza per mano di Israele, chiedendo il cessate il fuoco. Accusati anche gli Stati Uniti per i bombardamenti sull'Iran, che fa parte del gruppo. Nessuna menzione invece dell'Ucraina, su cui però è intervenuto lo stesso Vladimir Putin. Dal palco di Tianjin, palco amico per il Presidente russo, ha voluto ribadire la sua narrativa: l'aggressione su Kiev è stata in gran parte istigata dalla NATO e dall'Occidente. Il leader del Cremlino ha poi informato i partner sui risultati dell'incontro di Anchorage, dicendo che gli accordi raggiunti durante il meeting con Trump contribuiranno a portare una risoluzione del conflitto. Il tutto, però, ignorando gli ultimatum del Presidente statunitense e senza fornire indicazioni su un futuro incontro con Zelensky. Chiuso il vertice, la Cina è già pronta a stendere un altro tappeto rosso in onore del leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, che a Pechino parteciperà alle celebrazioni degli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, il 3 settembre. Seguirà la parata a Piazza Tienanmen, per la prima volta a fianco degli alleati Putin e Xi nello stesso momento. .























