É caos nelle strade di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. La gente si affretta a scappare, porta con se i pochi bagagli, ha paura del vulcano. Sono state le autorità a ordinare agli abitanti di lasciare le proprie case e propri villaggi perché, hanno spiegato, che il rischio di una nuova potente eruzione del vulcano è elevato. I dati attuali sulla sismicità e deformazione del terreno, indicano la presenza di magma sotto l'area urbana di Goma, hanno riferito i funzionari. Ad oggi, spiegano, che non è possibile escludere un'eruzione su terra o sotto il lago, che potrebbe venire molto presto e senza preavviso. La situazione dunque può cambiare rapidamente ed è sotto costante monitoraggio. L'evacuazione è necessaria ma andrebbe fatta con calma e senza fretta, invece sta accadendo esattamente il contrario. All'annuncio è seguita l'immediata partenza di decine di migliaia di persone verso il sud-est, in direzione del confine con il Ruanda. L'eruzione del Nyiragongo, uno dei vulcani più attivi, è cominciata nella notte di sabato 22 maggio e ha provocato oltre 30 morti e alla distruzione di circa 500 case. L'Unicef ha lanciato un allarme, nella confusione di quelle drammatiche ore, molti bambini sono stati separati dalle loro famiglie e si trovano ora in un centro accoglienza gestito dalla Croce Rossa. La terra intanto continua a tremare per le scosse di assestamento.