"Dal popolo, con il popolo, per il popolo. La nave cinese saprà cavalcare le onde e raggiungere il suo obiettivo, quello di una società socialista e moderatamente prospera, per tutti, non solo per la Cina." È la metafora usata dal presidente cinese Xi Jinping, il nuovo grande timoniere, il cui terzo storico mandato è oramai scontato, alla fine del suo discorso di apertura del 20esimo Congresso del Partito Comunista. Durato un po' meno di 2 ore, quasi la metà di quello pronunciato all'ultimo Congresso nel 2017, il discorso ha affrontato, in 15 punti, tutti i temi sociali, economici e politici interni, lasciando pochissimo spazio alla politica internazionale. Nessun riferimento all'Ucraina e alle attuali tensioni con gli Stati Uniti e l'Europa. Mentre su Taiwan, questione cinese che va risolta dai cinesi, Xi Jinping ha confermato il desiderio sincero di una riunificazione pacifica, ma che la Cina non rinuncerà mai all'uso della forza, se costretta. Immediata la reazione del Governo di Taiwan, il cui portavoce, Chang Tu-han, ha dichiarato che Taiwan è uno Stato sovrano e che il suo futuro dipende dai suoi cittadini, non dalle minacce di Pechino. Breve accenno anche a Hong Kong, dove l'efficacia per il ripristino dell'ordine, secondo Xi Jinping, ha consentito di rilanciare la politica di un Paese e due sistemi, che Pechino intende rispettare. Per il resto, Xi Jinping, ha affrontato tutti i temi che, secondo i sondaggi pubblicati in questi giorni, interessano di più i cinesi: il rallentamento della crescita, che comunque quest'anno dovrebbe essere attorno al 3%, l'aumento dell'inflazione, la lotta alla corruzione, la sanità pubblica e la riforma delle pensioni. "Siete fortunati", ha detto Xi Jinping, rivolto agli 11 milioni di giovani che quest'anno sono entrati all'università, "Grazie al sacrificio dei vostri nonni e genitori, vivete in una Cina prospera e sicura. Liberate le vostre energie, la vostra creatività." Qualcuno l'ha fatto, issando un paio di striscioni, subito rimossi, che chiedevano le sue dimissioni e la fine delle ancora rigidissime misure anti-Covid. Ma su questo punto, Xi Jinping, non ha mostrato alcun cedimento. La guerra contro il virus, che pure dice stia vincendo, è ancora in corso.























