C'è una sottile ironia nel destino che fa coincidere la ricorrenza del 6 gennaio con il periodo più folle degli ultimi 100 anni sotto le volte del Campidoglio. Oggi il Presidente Biden conferisce la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti a 12 persone che, in occasione dell'assalto al Congresso di due anni fa, si distinsero per aver contribuito a salvare la democrazia americana. Alla fine questa prevalse, ma come ammonì allora Biden il 6 gennaio è lì a ricordare che non può mai esser data per scontata. Infatti, due anni dopo, la storia si ripete: questa volta "sotto forma di farsa". Nell'aula della Camera oggi i Repubblicani hanno la maggioranza ma non riescono neppure a eleggersi lo Speaker. Il Presidente prescelto McCarthy, si incarta pervicacemente in un voto contrario dietro l'altro, a causa di un manipolo di estremisti così Trumpiani che non ascoltano neanche Trump, e che non riesce a convincere. Vorrebbero commissioni d'inchiesta sul ritiro militare dell'Afghanistan, sul figlio del Presidente Biden, sul Covid e soprattutto sulla crisi dei migranti al confine col Messico, in effetti finora il più grande fallimento dell'Amministrazione. Biden lo sa e, finalmente, ha deciso di visitare la frontiera meridionale. Domenica sarà a El Paso, in Texas, per presentare il suo piano. Serve però un Congresso funzionante che approvi i necessari confederali e risponda alle altre crisi che l'America sta affrontando. Anche le conseguenze della guerra in Ucraina continuano a farsi sentire e l'offerta di tregua avanzata della Russia non viene presa sul serio. Putin, ha detto Biden, sta solo cercando un po' di ossigeno.