A casa di Orban per parlare della vittoria di Trump. È un'Europa un po' spaesata quella che si ritrova a Budapest. Nessuno oggi si dice sorpreso di questa vittoria ma è chiaro a tutti che il rapporto con gli Stati Uniti dovrà essere ricalibrato. Edi Rama davanti ai giornalisti scherza con il padrone di casa: "Siete venuti dalla pecora nera d'Europa". Usa l'ironia per sottolineare come a questo giro siano i conservatori quelli da abbracciare. Giorgia Meloni arriva dopo aver parlato sia con Trump che con Elon Musk. Il rapporto con colui che definisce "un genio visionario" è realmente solido. Un vantaggio non di poco conto se davvero Trump punterà tutto sugli accordi bilaterali. La premier parla di Europa e migrazione. Bisogna essere pragmatici e concreti. Agli Stati membri più spazio per soluzioni nazionali che possono risolvere efficacemente i problemi. Più solidarietà comunitaria laddove è l'unione a fare la differenza. Sovranismo ed europeismo: metterli insieme non è più tabù. Il consiglio di venerdì sarà quasi tutto sull'economia. Con i 27 ci sarà Mario Draghi che ha firmato il rapporto sulla competitività, discussione ancora più urgente col cambio di guardia alla Casa Bianca. Al rientro Meloni è attesa dalla manovra. Da lunedì l'incontro con organizzazioni di categoria e sindacati già rinviato per l'influenza. A Radio 1 la pungolano con un messaggio per sapere come sta. Secca la risposta: "Sto male ma non avendo tutele sindacali sono qui a lavorare".