Consiglio UE, prove di disgelo Italia-Francia nel bilaterale

24 mar 2023
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E' una sorta di impegno a non dividersi e a marciare compatti, quello con cui Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron tengono a battesimo il loro primo bilaterale ufficiale. Dopo mesi di frizioni, prima sui migranti poi sul mancato invito alla cena con Zelensky, Italia e Francia scelgono la strada del disgelo, da un lato per i molteplici interessi in comune, dall'altro perché anche qui a Bruxelles avranno bisogno di fare asse. Sulle nuove regole di bilancio che ci si appresta a scrivere Roma e Parigi puntano su vincoli meno stringenti che favoriscano la crescita, a differenza di Berlino e dei nordici che insistono ancora sul rigore a tutto campo. Da separati in casa si rischierebbe di non entrare nemmeno in partita e non è un caso che Macron annuisca, quando durante i lavori la Meloni richiama la Commissione ad accelerare i tempi su un piano comune per gestire proprio l'emergenza migranti. "Mi aspetto passi in avanti e il dossier migranti verrà aggiornato con una relazione dalla presidente della Commissione che racconterà dei passi concreti sulla base delle conclusioni dello scorso febbraio. Io posso dire che sono soddisfatta della bozza di conclusioni, ultima versione che sta girando, che appunto chiede alla Commissione di procedere spedita e rimanda su uno stato di verifica di queste misure al prossimo Consiglio Europeo. Quindi direi che possiamo confermare il fatto che il tema delle migrazioni è un tema considerato oggi centrale." La premier conferma l'impegno dell'Italia per Kiev e non teme sbavature all'interno della sua maggioranza. "Ho detto come la penso, non c'è nell'attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo che è l'unico modo, diciamo, per alla fine costringere se vogliamo a una negoziazione che deve essere però giusta. Non si può prescindere da chi è l'aggressore e da chi è l'aggredito. Non sono preoccupata perché poi io bado come vi ho detto molte altre volte ai fatti e nei fatti io su questo, sulla linea italiana, voi sapete essere una linea molto chiara, molto chiara, io non ho mai avuto problemi." Ciò che invece proprio non va giù sono le scelte sulla transizione ecologica. Sugli obiettivi non ci sono divergenze ma su come e con quali tecnologie raggiungerli servono spazi di manovra più ampi.

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