La pandemia fa slittare anche l'agenda europea con il summit dei 27 leader previsto per questa settimana spostato alla prossima per la quarantena imposta al Presidente del Consiglio europeo Michel dopo che un suo collaboratore è stato testato positivo. E a proposito di quarantene, dopo la Francia anche la Spagna decide di ridurne la durata. Da oggi in Catalogna il confinamento sarà di 10 giorni e non più di 14. E se in molte aree di Madrid è tornata una forma parziale di lockdown, l'attenzione in Spagna è ora anche sui lavoratori stagionali per la vendemmia, che spesso vivono e lavorano in condizioni precarie, tanto che i Paesi Baschi hanno imposto il tampone obbligatorio per tutti. Situazione ancora difficile anche in Francia, paese da cui ora per entrare in Italia bisogna sottoporsi a test, mentre il confine a Ventimiglia si può varcare solo con autocertificazione e giustificato motivo. Negli ultimi giorni anche l'Assemblea nazionale rischia di diventare un focolaio, con otto nuovi casi tra deputati, assistenti e personale. L'Olanda intanto continua a segnare quotidianamente nuovi record di contagi; ora la crescita su base settimanale è del 60%. I numeri sono tornati a crescere anche in Germania, seppure siano ancora bassi in termini assoluti. La Baviera ha comunque optato per nuove restrizioni: assembramenti ridotti, chiusure anticipate per i ristoranti, obblighi più estesi di mascherina. Situazione in lento peggioramento anche in Svezia, paese che non ha mai optato per il lockdown e ha pagato un alto prezzo in termini di morti, ma in cui la seconda ondata per ora era rimasta contenuta. Adesso le autorità non escludono parziali restrizioni nei prossimi giorni, e a fare le spese della pandemia sarà anche la cerimonia per il Nobel, cancellata per la prima volta dal 1944 e sostituita da un evento online.