Conto alla rovescia per il lancio del satellite europeo Earthcare

Se fosse il titolo di una canzone, sarebbe clima e nuvole come quelle che troviamo a Lompoc, cittadina californiana, tre ore a nord di Los Angeles dove i razzi finiscono persino dipinti sui muri. Dalla vicina base spaziale di Vandenberg, sta per partire per lo spazio Earthcare, il più complesso e ambizioso satellite tra gli esploratori della Terra targati Agenzia Spaziale Europea. "È la prima volta che abbiamo questa combinazione unica di strumenti che lavorano assieme, cosa estremamente importante per riuscire a misurare le nuvole e le particelle di polvere nell'atmosfera esattamente nel posto giusto al momento giusto e questo aumenterà la nostra comprensione degli effetti delle nuvole e dell'aerosol sul cambiamento climatico". Frutto di una visionaria collaborazione tra l'ESA e l'Agenzia Spaziale Giapponese che ha fornito il radar per la profilazione delle nuvole dopo oltre 15 anni di lavoro e sfide come la pandemia, il terremoto, la guerra in Ucraina, il dragone bianco sta per spiccare il suo volo. "L'agenzia Jaxa ha l'abitudine di dare un soprannome ai satelliti oltre a loro nome originario. Il dragone bianco è stato ispirato dall'aspetto del satellite Earthcare con la sua colorazione bianca e il suo pannello solare lungo come una coda". Il satellite Earthcare verrà lanciato a bordo di un razzo Falcon 9 targato Space X il cui primo stadio riatterrerà dopo pochi minuti all'interno della base per poi essere riutilizzato. A bordo, anche un po' di Italia, grazie al contributo di Leonardo che ha realizzato il trasmettitore laser dello strumento atlid per lo studio delle particelle di aerosol e pannelli fotovoltaici dell'ala del satellite. "Ha questa particolarità di avere solo un'ala poiché ha questo grande radar nella parte superiore quindi per compensare diciamo dinamicamente la funzione del satellite. Su questo pannello sono montati più di 5mila 500 celle quindi un numero molto importante. È un'ala, stiamo parlando di un' ala di 11 metri di lunghezza".