Solo sei minuti prima dell'impatto la torre di controllo del Muan International Airport a sud-ovest della penisola coreana, aveva lanciato l'allerta bird strike. Appena 300 secondi dopo il pilota del Boeing 737-800 della Jeju Air in arrivo da Bangkok lancia il mayday. Il video dell'incidente in Corea del Sud mostra il velivolo senza carrello che atterra sulla pancia della fusoliera senza possibilità di frenare, se non schiantandosi alla fine della pista. È una tempesta perfetta di concause. Gli ingegneri coreani che indagano non escludono problemi tecnici sia ai motori, che al meccanismo d'emergenza del carrello. Un bird strike da solo non avrebbe potuto causare tali guasti simultanei. Si indaga sulle ipotesi all'origine del disastro e per la morte della quasi totalità dei 181 tra passeggeri ed equipaggio sul volo. Solo due, una hostess e uno steward sono sopravvissuti, catapultati fuori dalla coda dell'aereo dopo l'impatto. Per ore i vigili del fuoco hanno tentato di spegnere le fiamme e fatto il tutto per trovare e salvare i dispersi. Il Boeing 737-800 della compagnia sudcoreana low cost Jeju Air, ha percorso senza problemi la rotta assegnata da Bangkok, in Thailandia, all'aeroporto internazionale del sud-ovest della Corea del Sud a circa 200 km da Seul. Le operazioni di soccorso dei passeggeri sono proseguite con il massimo sforzo richiesto anche dal Presidente ad interim Choi Sang-mok che ha voluto recarsi personalmente a Muan e che a fine giornata ha dichiarato sette giorni di cordoglio e lutto nazionale. I familiari delle vittime riuniti in una stanza dell'aeroporto hanno espresso la loro commozione e l'amministratore delegato della compagnia aerea Jeju Air si è scusato e ha promesso piena collaborazione per identificare le cause e sostenere le eventuali responsabilità dell'azienda.