Cari bambini, purtroppo, a causa del virus, non siamo più in grado di portarvi da mangiare a scuola, come abbiamo sempre fatto, però potete venire qui, mandare i vostri genitori o venire da soli e comprarlo. Costa appena 2 euro, ma non vi preoccupate perché, se non riuscite a pagarlo adesso, potrete pagare in un secondo momento e, se nemmeno in un secondo momento riuscirete ad avere i soldi per pagarci, bene, noi possiamo anche aspettare che diventiate adulti. E se per quando diventerete adulti noi non ci saremo più, vi preghiamo di fare per gli altri la stessa cosa che stiamo facendo ora. Siamo a Chanambo. Significa primogenito. Un vecchio antico negozio che prepara i famosi bento, le scatolette del pranzo che in Giappone sono diffusissime e vengono consumate praticamente dappertutto, nelle aziende, nelle stazioni, per strada o, soprattutto, nelle scuole. Bene, in questo periodo c'è stata una rivoluzione in questo settore. Molti hanno dovuto chiudere, altri restano aperti, come questo negozio che ha trovato anche una forma di solidarietà assolutamente inusuale in Giappone, un Paese dove la solidarietà verso gli estranei è molto poco diffusa e dove anche le categorie meno protette, come gli homeless e i senzatetto, devono affidarsi alla generosità di organizzazioni straniere, religiose e, soprattutto, cristiane. Ren e Kazuko, la sua mamma, hanno pensato a lungo prima di decidere di continuare il loro business. “Non abbiamo molta fiducia nei sussidi che il Governo ha promesso di darci e, comunque, non volevamo restare senza far nulla. Abbiamo deciso di tenere aperto proprio per dare un segnale di positività e di speranza per il futuro e, soprattutto, per continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto con umiltà: preparare da mangiare per i bambini e anche per i loro genitori.”.