L'Europa inizia a tirare un sospiro di sollievo, anche se i numeri raccontano di una guerra ancora in corso, oltre 120 mila le vittime e oltre un milione e 300 mila contagiati, ma lentamente la normalità deve riprendere il suo corso. In Spagna oggi è il giorno dei bambini dopo 44 giorni di lockdown vengono mitigate le misure restrittive per i minori di 14 anni, che potranno così uscire in strada per la prima volta, oltre 6 milioni di bambini potranno lasciare la loro casa, accompagnati da un adulto, per un'ora al giorno tra le 9:00 e le 19:00 rimanendo nel raggio di un chilometro dalle loro abitazioni. Autorizzati skateboard, monopattino, biciclette, ma i parchi pubblici restano chiusi. Le altre misure di confinamento rimangono in vigore fino al 9 maggio in Gran Bretagna domani il premier Johnson rientra al lavoro, sono molto impaziente di riprendere, ha detto. Johnson è stato dimesso dall'ospedale, a pasqua dopo essere stato contagiato dal coronavirus. Incerto ancora l'avvio della fase due che per gli esperti è ancora troppo prematura. Il numero nel paese rimangono elevati, ieri nuova impennata, i decessi sono stati oltre 800 in un giorno e i contagi sfiorano ormai i 150 mila. In Francia martedì il premier Philippe presenterà alle 15:00 al Parlamento la strategia nazionale per l'allentamento del lockdown che inizierà l' 11 maggio e riguarderà trasporti, istruzione e attività economiche. Le scuole riapriranno a tappe nell'arco di tre settimane, dal 11 maggio e sarà obbligatorio per tutti l'uso della mascherina. Scuole riaperte nei Paesi nordici come Danimarca e Norvegia, insieme ad altre attività e negozi. La Svezia continua a non imporre nessun tipo di lockdown, nonostante negli ultimi due giorni ci sia stato un record di contagi con 812 nuovi casi. Infine, in Polonia, si sta decidendo se rinviare o meno le elezioni presidenziali. In Germania, raduno paradossale dell'estrema destra che chiede al Governo di rispettare le libertà costituzionali e protesta per le misure del lockdown, 100 arresti a Berlino. Manifestazioni di tutt'altro tipo, in Grecia, insegnanti e studenti con mascherine e guanti, protestano ad Atene contro la riforma dell'istruzione.