Le limitazioni e i contatti saranno prorogate in Germania fino al 5 giugno. Permane inoltre la distanza di sicurezza di un metro e mezzo. Ma le riaperture vanno avanti spedite a seconda dei Lander e intanto si potranno incontrare due famiglie o due gruppi di conviventi. La Merkel, dopo l'incontro con i rappresentanti regionali, ha definito coraggiosa la via intrapresa e ha ribadito la sua fiducia nei cittadini. Le nuove misure prevedono per ogni riapertura varata dai singoli governatori, che avranno piena delega, una norma che permetta un immediato ritorno alle regole rigide. Il tetto di 50 nuovi contagi ogni 100000 abitanti per provincia sarà il limite oltre il quale si tornerà localmente a forme di lockdown più rigide. Tutt'altro clima in Spagna, dove il premier Sanchez davanti al Parlamento ha detto un'uscita troppo affrettata dal confinamento sarebbe imperdonabile e ha chiesto di estendere di altri 15 giorni lo stato di allerta che scade alla mezzanotte di sabato. Mette in guardia diverse nazioni anche l'OMS. Il rischio di tornare a un lockdown resta molto reale se i Paesi non gestiranno le transizioni con estrema attenzione e con un approccio a fasi. Dove l'epidemia non accenna a rallentare è in Russia. 10000 nuovi casi al giorno da 3 giorni. Questo rischia di trasformare il Paese in uno degli epicentri della malattia. Solo a Mosca 85000 casi confermati. Più della Cina intera. Negli altri continenti la situazione più seria è in America Latina. 15000 vittime, la maggioranza in Brasile, seguito da Messico ed Ecuador. In Africa i dati sono incompleti. Si parla di 50000 contagi accertati e 2000 morti. Colpite soprattutto la Somalia e la Nigeria. L’India misteriosamente sembra tenere a bada la malattia. 46000 casi a fronte di 1 miliardo e 300000 abitanti. Ma ora c'è un'altra emergenza. 122 milioni di indiani hanno perso il lavoro solo ad aprile.