India, Russia ma soprattutto Brasile, è in questi Paesi che la situazione segna numeri drammatici in prospettiva. Tutti distanti dalle cifre mostruose degli Stati Uniti, ma con una pericolosa crescita della curva epidemiologica. E se in alcuni Paesi si tenta un ritorno alla normalità, riaprono negozi, bar, ristoranti, in altri invece la pandemia non mostra rallentamenti, tutt'altro. Quasi 5 milioni i casi nel mondo più di 320000 le vittime e la crescita. La diffusione del virus in Brasile appare impressionante. Solo nelle ultime 24 ore dopo essere passato repentinamente al terzo posto nella triste classifica dei contagi da coronavirus, sono stati confermati più di 270000 casi. Quasi ventimila in più, poco meno di 18000 morti, più di 1000 in un giorno. Ma l’opinione diffusa è che i numeri siano molto più alti, vista la scarsa quantità di test effettuati con un Presidente Bolsonaro, che continua a minimizzare. La Camera dei deputati brasiliana, però, ha approvato un disegno di legge che prevede l'uso obbligatorio di mascherine nei locali pubblici. Prima del Brasile, la Russia a quota 300.000 contagi, anche qui un'impennata nelle ultime settimane, che però sembra ora rallentare con un calo, seppur lieve, dei casi nelle ultime 72 ore. Seguono Gran Bretagna, Spagna e Italia, quindi, Francia e Germania sotto i 200000 casi. In Cina invece, dove tutto è cominciato, a Wuhan, test e tamponi non vengono risparmiati alla ricerca di eventuali pazienti asintomatici e per fermare una nuova corsa del virus. Così come in una cittadina nella provincia di Jilin, al confine con la Corea del nord e la Russia, dove è stato imposto un nuovo lock down. Il Messico registra la proroga americana delle frontiere chiuse per un altro mese, fino al 22 giugno, ma inizia a guardare a una lenta ripartenza che invece appare impossibile, per ora, in India, dove i contagi sono in pericolosa crescita con numeri già ben superiori ai 100000. La strada per la sconfitta del virus appare ancora lunga, e quella per un vaccino lontana.