Dopo aver raggiunto un milione di casi gli Stati Uniti segnano un altro triste record, il numero delle vittime accertate ha raggiunto 59.000 e supera quello dei decessi della guerra in Vietnam. Nei vent'anni di conflitto morirono 58.220 persone e il numero delle morti da coronavirus è destinato a salire ancora e supererà le proiezioni dei modelli che la Casa Bianca aveva preso in considerazione. Secondo gli esperti della task force alla fine della pandemia si sarebbe dovuto raggiungere una cifra tra i 60 e i 65.000. Una stima che era stata portata a ribasso dopo la prima proiezione che prevedeva vittime tra le 100 e le 200.000. Nonostante questi numeri pesanti e proiezioni non rosee, il Presidente gli Stati Uniti ha affermato ieri che il peggio è ormai passato e che in autunno gli Usa saranno in grado di gestire un eventuale ritorno del virus. Ritorno che per l’immunologo Anthony Fauci è più che certo. Intanto diversi Stati si stanno organizzando per ripartire, nonostante il consiglio degli esperti sia l’opposto. Venerdì toccherà a Tennessee e Texas che riapriranno, tra le altre cose, ristoranti, cinema e palestre, anche se con capacità limitata tra 25 e 50%. L'America sul fronte riaperture resta spaccata in due, con altri Stati che, invece, scelgono la prudenza e prolungano le misure di sicurezza, come il Maine che rimarrà chiuso fino a fine maggio e New York che, per la parte più colpita dello Stato, prevede un'estensione dell'ordine di stare a casa. Proprio sul cielo di New York e New Jersey sono passate due pattuglie acrobatiche, l’equivalente delle Frecce Tricolori, per onorare i lavoratori in prima linea contro il coronavirus. Sul fronte politico anche Hilary Clinton è ufficialmente scesa in campo per Joe Biden, “Serve un leader, un Presidente come lui” ha detto l'ex Segretario di Stato nel corso di un dibattito virtuale con il candidato democratico alla Casa Bianca.