Ancora una volta un video difficile da guardare ancora una volta immagini che raccontano gli ultimi istanti di vita di un essere umano ucciso dalla brutalità della polizia. Questa volta la vittima, un 27enne di origine ispanica Carlos Ingram Lopez, che viene fermato a Tucson, in Arizona, più di due mesi fa, ancor prima dell'omicidio di George Floyd. Gli agenti lo ammanettano e lo fanno stare rannicchiato a terra anche quando lui dice di avere difficoltà a respirare anche quando in punto di morte invoca la mamma e la nonna. Il suo calvario durato 12 interminabili minuti firmati dalle body cam degli agenti che sono stati licenziati dal dipartimento. Ma a differenza di quanto avvenuto a Minneapolis la notizia è venuta fuori solo in questi giorni in cui il mondo sembra essere cambiato. Dall'omicidio di Floyd è passato un mese, ma le proteste in tutto il Paese non si fermano e anzi in molti casi continuano a rafforzarsi. Occupy city hall questo è l' hashtag con cui decine di manifestanti si sono dati appuntamento negli ultimi due giorni, nel piazzale di fronte al comune di New York sono determinati a restare qui, dormendo, manifestando e protestando giorno e notte fino a quando le loro richieste non verranno ascoltate. Richieste che non hanno a che fare soltanto con un taglio dei fondi alla polizia di New York. E di certo la motivazione di chi protesta non aiuta Donald Trump, che nei sondaggi in vista del voto di novembre è indietro di più di 10 punti rispetto allo sfidante Joe Biden, anche a causa della gestione approssimativa dell'epidemia di covid19 che sta ancora mettendo in ginocchio gli Stati Uniti ormai sono almeno una trentina gli stati dove i contagi stanno salendo nelle ultime settimane, anche a causa di aperture anticipate nonché di una pericolosa ambiguità mantenuta negli stati repubblicani del sud rispetto alle linee guida delle autorità sanitarie su mascherine e distanziamento sociale. La grande ripresa americana che il presidente continua a teorizzare sembra così allontanarsi sempre di più, indebolendo le chance di rielezione per Trump, che deve anche fare i conti con lo spazio sulla scena politica americana che stanno guadagnando i giovani con le proteste anti razziste.