Non siamo di fronte alla seconda ondata. Quella che sta continuando a mettere in ginocchio gli Stati Uniti in questi giorni è ancora la prima ondata di contagi del coronavirus, che è stata inizialmente o sottovalutata o gestita in modo frettoloso negli Stati del sud e dell'ovest, ma non solo. Sono almeno 37 gli Stati che hanno visto un aumento dei casi nelle ultime due settimane e alcuni di questi continuano a battere record su record quotidianamente. In particolare stupiscono e preoccupano i dati dell'Arizona, della Florida, del Texas e della California. Questi ultimi due Stati ormai viaggiano al ritmo di 9-10000 nuovi contagi al giorno, tanto che stanno tornando in parziale lockdown. La California, richiuderà bar, ristoranti e negozi per almeno altre tre settimane in gran parte dello Stato e le spiagge resteranno off-limits in questo weekend del 4 luglio, ma sono almeno una ventina gli Stati che stanno riconsiderando o rallentando le riaperture. Anche nella città di New York, dove la situazione invece è sotto controllo dopo i difficili mesi primaverili, il sindaco Bill de Blasio ha annunciato che la riapertura delle sale interne dei ristoranti e dei locali in programma per lunedì sarà posticipata per evitare che il virus possa riprendere a circolare. E più la curva dei contagi sale su base nazionale, più scende quella del gradimento per Donald Trump, che arranca di molti punti dietro Joe Biden nei sondaggi per il voto di novembre. Il Presidente ieri per la prima volta ha detto in modo chiaro che la mascherina va indossata per prevenire la diffusione del Covid-19, anche se ha precisato lui non ne ha bisogno perché si fa il test ogni giorno, sostenendo comunque di essere ancora convinto che il virus sparirà presto.