4 mila vittime in soli 6 giorni, 799 nelle ultime 24 ore. Oltre 7 mila in totale, quasi la metà di tutte, quelle registrate negli Stati Uniti. Numeri impressionati che danno il senso della gravità della crisi nello Stato di New York, il più colpito in America. A far sperare sono i numeri dei ricoveri che, negli ultimi giorni, sono diminuiti. Una buona notizia per il Governatore dello Stato, Andrew Cuomo, che si augura che le linee guida e la distanza tra le persone abbiano aiutato ad appiattire la curva dei contagi. A preoccupare, adesso, sono le città di Washington e Detroit, in quest'ultima la situazione negli ospedali è talmente al collasso che in alcune strutture sanitarie si sono registrati decessi di pazienti nei corridoi, prima che i medici potessero prendere cura di loro. In emergenza anche la prigione di Chicago, dove più di 400 persone, tra detenuti e addetti alla sicurezza, sono positivi. Nel frattempo, il Presidente Donald Trump pensa ad una fase due, con la creazione di una task force che si occupi di far ripartire il Paese. Intanto, altri 6 milioni e 600 mila americani hanno chiesto il sussidio di disoccupazione nell'ultima settimana, si aggiungono ai 10 milioni che avevano fatto richiesta nelle due settimane precedenti, dati che danno la portata della crisi economica e sociale che l'America si appresta a vivere. Secondo gli esperti, alla fine di questo mese il tasso di disoccupazione sarà del 15 per cento, a metà febbraio era del 3,5. Per far fronte alla situazione è intervenuta anche la Federal Reserve, la banca centrale americana, che ha deciso di stanziare 2 mila 300 miliardi di dollari per le piccole e medie imprese, le città e gli Stati.