Cos'è la Corte Penale Internazionale? È il principale tribunale internazionale per i crimini di guerra e contro l'umanità, quindi i genocidi, gli stupri etnici, le deportazioni. Persegue in particolare quei reati che sono commessi dai singoli individui e per questo i mandati d'arresto sono per Netanyahu e Gallant, non per lo Stato di Israele. Non persegue i reati commessi dagli Stati come fa invece la Corte Internazionale di Giustizia, che è altro ente. Interviene in particolar modo quando gli Stati non possono o non vogliono farlo. Quando è nata? Nel 2002, sulla base dello Statuto di Roma, firmato proprio a Roma. Vedete, in questa foto: Kofi Annan, allora Segretario delle Nazioni Unite, Lamberto Dini, allora Ministro degli Esteri, nel 1998, che dà base legale a questa Corte Internazionale che non fa parte delle Nazioni Unite, questo va chiarito, anche se le denunce del Consiglio di Sicurezza possono far partire dei procedimenti, e non dispone di nessuna forza propria di polizia, ed è per questo che si appoggia agli Stati membri, ai 124 Stati membri, per attuare le proprie decisioni, i propri procedimenti. Bisogna vedere se poi gli Stati, effettivamente, lo stiamo sentendo in queste ore, andranno a perseguire effettivamente i reati oppure no. Chi aderisce? Ecco, questa è la cartina dei 124 Stati aderenti ad oggi. In verde, guardate, l'Europa, guardate, l'America Latina, ma in realtà domina l'arancione, chi si è ritirato o non ha ratificato l'accordo, o il rosso, chi non ha proprio aderito, guardiamo: Cina, India, Russia, Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno fatto una battaglia legale nel 2020 contro la Corte Penale Internazionale. Se contiamo gli abitanti della Terra, più della metà vivono in Stati che non aderiscono a questa Corte Penale Internazionale. Va detto, tra l'altro, che anche gli Stati che aderiscono, beh non sempre poi fanno rispettare le decisioni della Corte. Ci ricordiamo sicuramente il caso di Vladimir Putin, anche per lui è stato spiccato un mandato d'arresto, che è andato in Mongolia a settembre del 2024 senza alcuna conseguenza, né per Putin né per la Mongolia.