A pochi giorni dall'inizio della guerra era stato il Governo Ucraino a chiedere di scollegare la Russia da internet; ora, alcune indiscrezioni circolate sui social e smentite da Mosca hanno ribaltato la prospettiva. Ci sarebbe un piano del Cremlino per scollegarsi e passare ad una propria rete. Ma cosa vuol dire disconnettere un Paese da internet? E soprattutto, è veramente possibile farlo? Andiamo con ordine. La richiesta di Kiev era stata indirizzata all'Internet Corporation for Assigned Names and Numbers; è l'ente internazionale senza scopo di lucro che si occupa delle attività necessarie al funzionamento di internet. Quando digitiamo il nome di un sito in realtà a quel nome corrisponde un numero. L'ICANN non controlla la rete ma gestisce le corrispondenze tra questi nomi e questi numeri. Qualcosa di simile ai vecchi elenchi del telefono. Il suo amministratore delegato ha definito irricevibile la richiesta dell'Ucraina. La richiesta era difficile da attuare tecnicamente e molto più difficile da attuare politicamente perché ICANN è una corporation americana ma in realtà è oggetto internazionale e da molti anni cerca di dimostrare la propria neutralità. Diversa è l'ipotesi circolate nelle ultime ore di una Russia che si auto-isola dal resto del mondo connesso. Negli scorsi anni, Putin aveva definito internet come un progetto speciale della CIA; nel 2019 Mosca aveva annunciato di aver testato con successo RUNET, una propria versione di Internet. Da accendere in caso di sanzioni estremi in arrivo dall'occidente. Un sistema in grado di garantire il funzionamento di siti governativi e poco altro. Nel documento sembra chiedere una serie di azioni preparatorie per fare in modo che i sistemi russi possono supportare una disconnessione da internet. Questo non necessariamente vuol dire che sia la Russia a prepararsi a sganciarsi volontariamente da internet quanto piuttosto che ci si prepari alla possibilità che questo avvenga anche per decisione degli altri. Dal punto di vista di chi, che cosa, questo tipo di scenario rappresenterebbe sarebbe uno scenario decisamente Nordcoreano. Una mossa di questo tipo lascerebbe i cittadini completamente esposti alla propaganda del governo senza possibilità di accedere ai contenuti non filtrati. Intanto, mentre le bombe continuano a cadere in Ucraina, ai 115 milioni di russi che oggi accedono a internet, il Governo ha già bloccato l'accesso a Facebook Twitter e altri servizi.























