La Cina ha riaperto ufficialmente le sue frontiere. Gia dall'alba di stamani a Pechino e Shanghai, sono arrivati i primi voli internazionali, una decina in tutto, il primo da Francoforte, Germania. E aperte anche tutte le frontiere interne, i valichi internazionali dalla Manciuria a Nord, che confina con la Russia allo Xinjiang, che confina con le Repubbliche Caucasiche ma soprattutto grande è il movimento alle stazioni ferroviarie e all'aeroporto di Hong Kong dove fin dall'alba migliaia di persone si sono messe in fila per attraversare un confine interno, di fatto sigillato da quasi 3 anni. E anche Macao, capitale del gioco d'azzardo, ha visto atterrare i primi 2 aerei pieni di turisti. E mentre le autorità di Pechino continuano ad offrire dati rassicuranti, ieri solo 1 decesso legato direttamente al Covid, il mondo si prepara in ordine sparso a gestire l'imponente esodo del Chunyun, il lungo ponte festivo legato al Capodanno lunare, durante il quale si calcola che oltre 500 milioni di cinesi si metteranno in viaggio. Quest'anno sarà soprattutto un esodo interno avvertono i media locali, con oltre 2 miliardi di viaggi già prenotati on-line. Ma nonostante i prezzi siano ancora molto alti, si prevede che almeno 3 milioni di cinesi si recheranno all'estero, soprattutto verso destinazioni asiatiche come Tokyo, Seul e Bangkok. Molti arriveranno anche in Europa, dove verranno accolti in ordine sparso, con alcuni Paesi che impongono il tampone negativo prima della partenza, altri solo per i voli diretti, altri ancora invece prevedono controlli a campione. Alla fine c'è solo da sperare che l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha escluso al momento ogni prova o indizio di nuove varianti, abbia ragione e che le legittime preoccupazioni espresse dalla comunità internazionale non impediscano ai cinesi di godersi la fine di un incubo durato quasi 3 anni e di tornare anche loro a viaggiare.