A parlare è Josu Gomez, portavoce dell'associazione per un ritorno a scuola, che mette insieme le famiglie, quasi 1500 in tutta la Spagna, che non manderanno i figli a scuola se non verranno messe in sicurezza le aule. Numero ridotto degli alunni, massimo 15 e distanziamento fisico. La Spagna, come altri Paesi, si trova ad affrontare il ritorno in classe e i timori con i contagi che aumentano nelle diverse regioni sono alti. L'Europa che fronteggia l'aumento dei contagi e una probabile seconda ondata. Siate più vigili, ha chiesto ai francesi il Presidente Manuel Macron, nel Paese la quarantena durerà una settimana e non due, mentre l'Inghilterra si torna ad un parziale lock down nella città di Manchester. Stessa decisione presa in Israele, dove una quarantina di zone saranno parzialmente chiuse. Attraversando il Mediterraneo, in Libia sono oltre 700 i contagi che si contano nelle ultime 24 ore e riaprono parzialmente le scuole anche in Brasile, nello stato di San Paolo, terzo Paese più colpito al mondo dopo India e Stati Uniti. In Belgio si attende l'esito del tampone che ha effettuato il re Filippo, dopo aver incontrato un politico risultato poi positivo. E mentre aumentano i contagi nel campo profughi di Moria a Lesbo, nella striscia di Gaza, il covid 19 ha annullato anche la plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. La città è zona rossa. Tutto è stato spostato a Bruxelles.